Il connubio arte e cibo è sempre più riconosciuto ed esaltato perché è proprio attraverso il cibo che noi ci raccontiamo. Siamo i protagonisti inconsapevoli di una performance artistica quotidiana e domestica che si esprime con la selezione e scelta degli ingredienti, il mescolarli insieme, il preparare una ricetta, progettare un piatto e raccontarlo. Da questa ispirazione, e dalle considerazioni conseguenti, nasce uno dei blog gastronomici più interessanti e originali del settore, “La supa ‘d lait”, curato dal ricercatore gastronomico e amante dell’arte Andrej Mussa.
Enzo Radunanza - http://www.gazzettadelgusto.it
'Il ponte' che ci mise in contatto è la comune amicizia del maestro Nicola Salvatore... Ci uniscono la passione per il cibo... L'arte e la bellezza... Ma saper 'cucinare' la ricetta giusta senza banalità è questione di stile, di ironia e di genialità... A dir poco direi BRAVO Andrej Mussa... Seguo con curiosità e interesse la tua 'Supa 'd Lait!'
Monica Deevasis - http://www.studio-due.it
Andrej è una persona unica, così come il suo blog. Tutta la sua passione, si riflette nei racconti che lasciano quell'alone di un passato tanto agognato. Andrej è un sognatore nobile e sensibile: sono questi gli ingredienti del suo successo
Stefania Carpentieri - http://www.d-art.it
Quando ancora mi divertivo ingenuamente a sfogliare collane intere di riviste di ricette, Andrej indagava già la potenza del ricordo gastronomico. Non è pura questione anagrafica: Andrej anticipa. Andrej è visionario e pragmatico perché arriva lì dove a noi sembra troppo vicino. Andrej fa quotidianamente un’arte chiara ed onesta, facendoci parlare, spogliare dai nostri ricordi e rivelare.
Claudia Beccato - http://claudiabeccato.tumblr.com
Ho incontrato Andrej nelle parole... attraverso le sue scritture estemporanee, fermandomi sulle parole... per immaginare fin dove riuscivano a trasmettere il significato. Lo vedo, che va in una foresta intricata nelle città, nelle borgate, per le campagne, sulla riva dei fiumi e sui crinali di montagne immaginifiche, e come un esploratore di altri tempi ci fa partecipi delle sue scoperte e dei suoi emozionanti incontri. Artista nel cercare gli artisti interpreti del creato, sì perché l'artista si immerge in ciò che tocca, che vive, dandogli ancora vita. Sedersi a tavola come fa Andrej nel rito quotidiano, così creativo, primordiale e futurista, e' cercare il vero e insieme l'immaginario. Trova il contatto con le parole, e si imbambola davanti alle immagini, fotografando fermando nell'atto gli oggetti... Valore, luce ed ombre, colori e sapori, si immerge senza paura nei gesti e nelle azioni. A volte le rincorre ansioso di perderle e osserva per chi non sa osservare. Mi piacciono le sue foto movimentate, gustose e colorate. Cibo, rito come arte, la cosa più simpatica e naturale del mondo se ti ci butti!
Ada Buzzi
Andrej, il custode del fuoco. -Ogni mia fame aspetta la sua ricompensa: nutrimenti!- amava ripetere André Gide. In un mondo che sta trasformando sempre piu' l'umano in un enorme indistinto infinito tubo digerente, e in cui sembra che gli chef (i cuochi non esistono più) siano ormai i nuovi onniscenti maître à penser, Andrej rimarca il filo luminoso della trasformazione, che separa il riempirsi dal nutrirsi. Perché è proprio intorno al nutrimento e alla trasformazione che lui ricerca, e lavora. Con Andrej l'arte si mangia; e se la capacità dell'arte e della cucina è quella prima di tutto di trasformare la realtà, lui, con I Ricettari d'Arte, rende vivo ed esplicito la reinterpretazione della realtà. Lui nutre lo spirito... prima ancora del nostro corpo. Terra, acqua, aria sì... ma anche fuoco! Lo spirito in noi, tensione verso la bellezza e l'invisibile forza creatrice. Ecco allora che arte, impegno, contatto con la natura e i suoi elementi; comunicazione autentica come puo' esserlo lo stare in una dimensione domestica e intima come una cucina, diventano spunti per aprirsi al calore e alla luce dell’essenza stessa, della nostra natura umana e divina. Quindi grazie ad Andrej, per essere attento custode del nostro fuoco.
Daniela Mugelli - http://www.ali-comunicazione.com
Quando leggo le parole di Andrej la mia mente ripercorre attimi passati che erano stati lì, come addormentati in un cantuccio. All’improvviso in una cornice color seppia mi sembra di ascoltare i rumori della cucina: il sugo che bolle, i coperchi che scalpitano, i coltelli che affettano… m’immagino il momento dell’impiattamento con i cibi che s’incontrano in un delicato abbraccio di colori ed un profumo avvolgente che ristora l’anima. Credo che la scrittura serva a dar vita a dei mondi possibili. Apprezzo chi riesce a farlo senza fronzoli, con eleganza e semplicità. Andrej è capace di farlo con intelligenza e buon gusto
Maria Teresa Scafarelli - http://www.lascaf.it
Andrej Mussa, personaggio mitologico sebbene ancora in vita. Andrej nasce a Bra dal matrimonio bizzarro di un passaverdura in alluminio anni trenta e il colto libro "De Moribus in Mensa Servandis" di Giovanni Sulpicio Verulano scritto nel XIV secolo, un trattato sulle buone maniere, delicate alchimie, afflati filosofici e tuffi carpiati della fantasia nel mondo di chi vive in cucina. E di chi invece la cucina la scopre attraverso il filtro visionario del proprio temperamento artistico. Narra il cibo immaginando che la carbonara si possa fare con il tostapane, e attiva la memoria dei sapori immerso nella Supa 'd Lait della nonna, allora bollita nella stufa a legna. Virtuoso totale che per scelta non cucina, vive una colta passione bipolare fra passato e futuro facendosi amare dagli artisti, a tal punto che per un giorno cucinano per lui, sorprendendolo sempre. Loro non lo sanno, ma finiranno tutti in un libro d'arte applicata al cibo, unico al mondo che presto Andrej ci servirà caldo di stampa e pieno di profumi, come il buon pane appena sfornato.
PIER PAOLO CORNIETI - http://www.empaty.it