Ho incontrato Andrej nelle parole... attraverso le sue scritture estemporanee, fermandosi sulle parole... per immaginare fin dove riuscivano a trasmettere il significato. Lo vedo, che va in una foresta intricata nelle città, nelle borgate, per le campagne, sulla riva dei fiumi e sui crinali di montagne immaginifiche, e come un esploratore di altri tempi ci fa partecipi delle sue scoperte e dei suoi emozionanti incontri. Artista nel cercare gli artisti interpreti del creato, sì perché l'artista si immerge in ciò che tocca, che vive, dandogli ancora vita. Sedersi a tavola come fa Andrej nel rito quotidiano, così creativo, primordiale e futurista, e' cercare il vero e insieme l'immaginario. Trova il contatto con le parole, e si imbambola davanti alle immagini, fotografando fermando nell'atto gli oggetti... Valore, luce ed ombre, colori e sapori, si immerge senza paura nei gesti e nelle azioni. A volte le rincorre ansioso di perderle e osserva per chi non sa osservare. Mi piacciono le sue foto movimentate, gustose e colorate. Cibo, rito come arte, la cosa più simpatica e naturale del mondo se ti ci butti! Siamo amici ed oltre ad essere fotografo è un pittore dell'anima della natura e di in quella delle persone.
Ada Buzzi (curatore d'arte domestica e naturalistica)
Ho fortemente voluto i libri di artista di Andrej Mussa per due motivi: uno perché da sempre penso che il libro di artista abbia un valore aggiunto rispetto all'opera in sé e per sé, secondo perché, i suoi libri, sono una ricerca complessa e molteplice che tocca tutti gli aspetti dell'animo umano... Andrej custodisce dentro di sé paesaggi interiori immensi, colorati e rigogliosi, i suoi ricordi sono profumati, e sfogliando i libri stampati dall'editore Alberto Casiraghy, (a nostro avviso molto più di un editore, artista anch'egli), sentiamo con fermezza questi profumi, alloro, menta, basilico ed è immediato il ricordo, tramite quelli di Andrej, di correre con la mente proprio a quei paesaggi, a quelle montagne sconfinate, a quei fiori, a quei prati...
Claudia Migliore (critico e curatore d'arte)
Le stanze gnostiche di Andrej Mussa parlano di pretesti spazio-temporali che poggiano le proprie basi (sempre più profonde e drammatiche) sul progresso mass mediale in atto, rielaborando “antiche” tecniche proprie dello sviluppo narrativo di un lungometraggio cinematografico. La matrice strutturale scelta dall'artista su nutre del classico concetto visivo dello storyboard filmico, utile a scandire e sviluppare la logica interna a una storia in evoluzione. Niente di nuovo quindi, e nessuna pretesa né presunzione sia da parte dell'autore sia da parte di chi sta scrivendo. C'è, però, un particolare che rende “Trilogia del cervello” una testimonianza unica e importante: l'elemento ludico, così come lo si intende nelle psicoanalisi freudiana, caratterizza la spinta iniziale da cui si muove l'intera evoluzione linguistica dell'artista, diversificando ciò che Andrej Mussa raccoglie, seleziona, isola e ri-assembla...
Fabiola Naldi (critico e curatore d'arte)
Il ponte che mi mise in contatto è la comune amicizia del maestro Nicola Salvatore... Ci uniscono la passione per il cibo... L'arte e la bellezza... Ma saper 'cucinare' la ricetta giusta senza banalità è questione di stile, di ironia e di genialità... A dir poco direi BRAVO Andrej Mussa... Seguo con curiosità e interesse la tua Supa 'd Lait
Monica Deevasis (Art Director)
Quando ancora mi divertivo ingenuamente a sfogliare collane intere di riviste di ricette, Andrej indagava già la potenza del ricordo gastronomico. Non è pura questione anagrafica: Andrej anticipa. Andrej è visionario e pragmatico perché arriva lì dove a noi sembra troppo vicino. Andrej fa quotidianamente un'arte chiara ed onesta, facendoci parlare. spogliare dai nostri ricordi e rivelare.
Claudia Beccato (scrittore e curatore gastronomico)
Andrej Mussa personaggio mitologico sebbene ancora in vita. Andrej nasce a Bra dal matrimonio bizzarro di un passaverdura in alluminio anni trenta e il colto libro 'De Moribus in Mensa Servandis' di Giovanni Sulpicio Verulano scritto nel XIV secolo, un trattato sulle buone maniere, delicate alchimie, afflati filosofici e tuffi carpiati della fantasia nel mondo di chi vive in cucina. E di chi invece la cucina la scopre attraverso il filtro visionario del proprio temperamento artistico. Narra il cibo immaginando che la carbonara si possa fare con il tostapane, e attiva la memoria dei sapori immerso nella Supa 'd Lait della nonna, allora bollita nella stufa a legna. Virtuoso totale che per scelta non cucina, vive una colta passione bipolare fra passato e futuro facendosi amare dagli artisti, a tal punto che per un giorno cucinano per lui, sorprendendolo sempre. Loro non lo sanno, ma finiranno tutti in un libro d'arte applicata al cibo, unico al mondo che presto Andrej ci servirà caldo di stampa e pieno di profumi, come il buon pane appena sfornato.
Pier Paolo Cornieti (Art Director)
La sua opera è prevalentemente pittorica. Il suo sguardo artistico configura nell’ambiente naturalistico e domestico. La fenomenologia dello sguardo dissoda la verità pittorica. Il mondo è breve, vicino, la sua pittura primitiva affonda le radici nell’humus impastato con i colori. È l'arte questa di Andrej Mussa, antica depositaria della vita delle forme, si riaccende e si rinnova, giorno dopo giorno, sulle forme stesse della nostra quotidianità perduta.
Luciano Caramel (critico e curatore d'arte)
www.andrejmussa.com
foodandre50@gmail.com